Grande Traversata Elbana Trekking GTE

Trekking GTE: CAVO (2m) – (RIO ELBA 170m) – CIMA DEL MONTE (515 m) – SAN MARTINO (370 m) – MONTE CASTELLO (227 m) – SAN CERBONE (526 m) – MADONNA DEL MONTE (634 m) – IL TROPPOLO (744 m) CHIESSI (30 m)

Punto di partenza: Cavo (2 m s.l.m.)
Punto di arrivo: Chiessi (30 m s.l.m.)

Lunghezza 58 km
Durata 19 h
Ascesa totale 1.823m
Discesa totale 1.803m
Punto più alto 703 m
Punto più basso 2 m

Tipo di terreno:  Mulattiera  Sentiero Strada
Interesse: storico, archeologico e panoramico


Grande Traversata Elbana


La Grande Traversata Elbana o GTE rappresenta l’itinerario più significativo della rete escursionistica dell’Isola d’Elba.
Si tratta di una dorsale che collega la maggior parte dei sentieri elbani, permettendo di osservare l’incredibile varietà geologica, vegetazionale e morfologica dell’Isola.
Il percorso, classificato di livello E (escursionistico), nei pressi del Monte Capanne si biforca. Si individuano così due percorsi. Uno che conduce dal Cavo a Patresi, si sviluppa per 57,99 km ed ha un tempo di percorrenza di 24 h e 20 min. L’altro, da Cavo a Pomonte, misura 49,57 km e si percorre in 19 h e 30 min.
A causa della lunghezza si consiglia di percorrere il sentiero in 4 tappe. In questo caso si deve aggiungere alla lunghezza della GTE di cui sopra, circa 8 km di raccordo con i centri abitati, arrivo e partenza delle diverse tappe.
Le prime 3 tappe sono comuni alle due versioni della GTE. La tappa 4 si differenzia in base alla destinazione finale: la tappa 4 A conduce a Patresi, la tappa 4 B a Pomonte


Tappa 1 : Cavo – Porto Azzurro
Lunghezza: 17,75 km
Tempo medio di percorrenza: 8 h 05 min

Tappa 2 : Porto Azzurro – Procchio
Lunghezza: 20,56 km
Tempo medio di percorrenza: 6 h 55 min

Tappa 3 : Procchio – Poggio
Lunghezza: 11,84 km
Tempo medio di percorrenza: 5 h

Tappa 4 A : Poggio – Patresi
Lunghezza: 16,28 km
Tempo medio di percorrenza: 8 h 10 min

Tappa 4 B : Poggio – Pomonte
Lunghezza: 9,26 km
Tempo medio di percorrenza: 4 h 40 min


Tappa 1 : Cavo – Porto Azzurro

Il sentiero si imbocca al Cavo dalla Circonvallazione Faleria. Dopo circa 700 m si giunge al trivio da cui parte la breve via che conduce al Mausoleo Tonietti e il sentiero n. 260.
Successivamente il tracciato sale lentamente di quota fino ai 344 m del panoramico Monte Grosso, sul quale fu costruito nella Seconda Guerra Mondiale una stazione semaforica, adibita adesso a civile abitazione.

Laghetto Rosso miniere di Rio Marina

Da qui si percorre la discesa fino a lambire la strada provinciale n. 33 della Parata.
La via fiancheggia, con un piacevole saliscendi ombreggiato, il Fosso del Vignolo e incrocia più avanti la strada per Nisporto alla sella dell’ Aia di Cacio, dove hanno origine i sentieri n. 201 e 202.
Con una breve deviazione dall’itinerario si può imboccare la strada asfaltata verso Rio Elba per visitare l’Orto dei Semplici Elbano al quale si accede mediante il sentiero n. 203.

Attraversata la strada, la GTE prosegue ripida, il piano di calpestio diviene pietroso, passa da Monte Strega (426 m) e Monte Capannello (405 m) , fino ad arrivare a Le Panche (326 m ) dove il panorama spazia sull’Elba Occidentale con il Castello del Volterraio e il Golfo di Portoferraio in primo piano.
In località Le Panche il tracciato incrocia la strada provinciale n. 32 del Volterraio inerpicandosi sul crinale, fino a Cima del Monte (515 m).
In questo tratto l’itinerario è panoramico, lo sguardo spazia fino alla linea di costa la costa da entrambi i lati dello spartiacque.
Dopo poco la via incrocia il sentiero n. 205, di livello EE (escursionisti esperti), che conduce al suggestivo Santuario della Madonna di Monserrato. Da qui, dopo circa 1200 m, il sentiero n. 210, scivolando tra i vigneti, raggiungere Porto Azzurro in 30 minuti.



Tappa 2 : Porto Azzurro – Procchio

La seconda tappa presenta un piano di calpestio ampio con dislivelli meno impegnativi rispetto alle altre tappe. Il tracciato attraversa l’entroterra della zona centrale, rispetto alla tappa precedente la direzione di marcia cambia, si procede verso ovest.
Dopo aver percorso poco più di 3 km dal bivio con il sentiero n. 210, si attraversa la strada provinciale n. 26 per poi salire nei pressi di Monte Orello (376 m), punto panoramico raggiungibile con una breve deviazione.

Portoferraio visto da San Martino

In seguito la via lambisce la cava di Colle Reciso, si innesta per 200 m su una strada asfaltata ove si trova il bivio con il sentiero n. 266 che prosegue verso Portoferraio, imbocca un’ampia ex strada militare immersa in una rigogliosa Macchia Mediterranea.


Il tracciato, mantenendosi alla medesima quota, incrocia poi il sentiero n. 221 per la Villa Napoleonica di San Martino e, a distanza di 1500 m, le due estremità del breve sentiero n. 214.
Il secondo incrocio con il sentiero n. 214 coincide con un quadrivio. Da qui il sentiero imbocca una discesa e si sovrappone per circa 500 m al sentiero n. 248, fino al bivio con il sentiero n. 244 che correndo parallelo alla GTE giunge al Colle di Procchio, ubicato nelle immediate vicinanze del paese omonimo.



Tappa 3: Procchio – Poggio

Il tracciato si inerpica dalla Strada Provinciale n. 25 fino a Monte Castello (226 m), dove si possono ammirare il panorama sul Golfo di Campo, le rovine di un’importante fortezza etrusca nascoste tra la vegetazione e una postazione militare della Seconda Guerra Mondiale.
La via, prima di innestarsi su una carrareccia, attraversa una zona in cui la vegetazione si sviluppa sopra il sentiero formando un “tunnel”. A breve distanza si trova l’incrocio con il sentierio n. 180 per Poggio e, dopo circa 500 m, con il sentiero n. 121 per Sant’Ilario.

Tramonto sul mare Procchio

Da qui la GTE abbandona la strada sterrata e si inerpica fino al Monte Perone (630 m) dove si trova il sentiero per non vedenti n. 122, dopo aver incrociato i sentieri n. 117 e 169. Si tratta di circa 1700 m di salita con un dislivello di circa 400 m.
Attraversata la strada provinciale n. 37 del Perone il tracciato si innesta nel Santuario delle farfalle, con il quale coincide per circa 2 km.

In questo tratto si trova il bivio con il sentiero n. 107 per San Piero e con il sentiero n. 100, di livello EEA (escursionisti esperti attrezzati), oltre al punto panoramico di Monte Maolo (749 m) , dove lo sguardo può spaziare a settentrione sulla costa nord occidentale dell’Elba e l’isola di Capraia, a meridione sul Golfo di Campo e le isole di Montecristo e Gigliom a est sull’Elba orientale.
A circa 1500 m da Monte Maolo la GTE giunge sotto i contrafforti del Monte Capanne dove si biforca in due rami: uno conduce a Patresi, l’altro a Pomonte.
Per raggiungere la meta della terza tappa si segue il ramo di Patresi per circa 1300 m fino ad imboccare il sentiero n. 105 che, con una ripida discesa, conduce a Poggio.
Complessivamente, escludendo i sentieri di raccordo con Porto Azzurro, Procchio e Poggio, la GTE fino alla biforcazione misura circa 42 km e sono necessarie circa 16 ore per percorrerla.


Tappa 4 A : Poggio – Patresi

E’ necessario ritornare sui propri passi fino al bivio tra la GTE e il sentiero n. 105.
Da qui Patresi dista 16 km, percorribili in circa 8 ore.
Il tracciato si dirige verso ovest, mantenendosi intorno quota 600 – 700 m, fino all’incrocio con il sentiero n. 110, dove svolta a sinistra in ripida salita risalendo i costoni occidentali del Monte Capanne.

Poggio visto dalla via per Monte Capanne

Al termine della salita, che nella parte terminale presenta diversi tornanti chiamati “zete”, si giunge a quota 921 m, al bivio con il sentiero n. 100, l’unico tracciato dell’Isola classificato EEA (escursionisti esperti attrezzati).
La via scende poi lentamente, fino alla località La Terra (582 m), ove secondo alcuni era ubicato il villaggio medievale di Pedemonte.


Da qui, percorsi circa 1.500 m, nella parte alta della valle di Chiessi, dopo aver sorpassato la deviazione per i ruderi della chiesa romanica di San Frediano, si giunge al bivio con il sentiero n. 125.
Il sentiero successivamente punta nuovamente verso il versante settentrionale del massiccio del Monte Capanne, dopo un ampio giro verso sud, fino a Serra Ventosa dove imbocca la discesa per Patresi.


Tappa 4 B : Poggio – Pomonte

E’ necessario ritornare sui propri passi fino alla biforcazione della GTE.
Da qui Pomonte dista 6,8 km e sono necessarie circa 3 ore di cammino.
Il tracciato si dirige verso sud-ovest seguendo lo spettacolare crinale che divide l’ampia valle di Pomonte da Vallebuia dove non è raro incontrare esemplari di muflone.
La posizione panoramica fu sfruttata dai popoli antichi.

Pomonte

Nella zona sono stati infatti trovati reperti riferibili ad insediamenti dell’Età del Bronzo.
Sono inoltre presenti nei pressi del Colle della Grottaccia (645 m) e di Monte Orlano (549 m) alcuni caprili, testimonianza di una più recente frequentazione umana dedita alla pastorizia.

Tra i rilievi che caratterizzano il percorso a saliscendi vi sono anche Le Mure (629 m) e Monte Cenno (589 m).
Nei pressi del Colle della Grotta hanno origine il sentiero n. 109 che si inoltra nella valle, il sentiero n. 130 , il sentiero n. 108 per Seccheto.
Presso il Monte Cenno si incrocia il breve sentiero n. 135 A che collega la GTE al sentiero n. 135.
Il tracciato, superato il caprile ubicato a poca distanza da Monte Orlano, imbocca uno stretto viottolo tra magnifici terrazzamenti che conduce rapidamente ad un secondo incrocio con il sentiero n. 109.
Da qui in pochi minuti di cammino tra bei vigneti si giunge a Pomonte.

DA SAPERE PRIMA DI AFFRONTARE LA GTE

Consigliamo di scaricare sullo smartphone l’app Avenza Maps e di qui le mappe gratuite del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, grazie alle quali si ha sempre la geolocalizzazione in tempo reale (anche in assenza di segnale).
Suggeriamo anche una visita alla pagina del C.A.I. Isola d’Elba

I periodi migliori per la traversata sono da metà settembre a maggio. L’estate piena è assolutamente da evitare. Nei mesi da novembre a febbraio il clima è favorevole, bisogna comunque fare particolare attenzione alle condizioni meteorologiche e tenere sotto controllo le previsioni.

La GTE non passa dalla cima del Monte Capanne, ma poco più a nord. Per salire al Capanne si deve percorrere andata e ritorno il sentiero 101 – calcolando il tempo in più – o percorrere la ferrata del sentiero 100, purché muniti dell’attrezzatura necessaria.

In alcune zone dell’isola i cellulari non hanno segnale.

L’unico punto acqua è Fonte Schiumoli (coordinate 42.78486, 10.32047), lungo la seconda tappa. Attenzione: alcune mappe ne riportano una posizione sbagliata, mentre altre segnalano sui sentieri sorgenti adesso incanalate o esaurite. Partite con la dovuta scorta!

Non ci sono rifugi o bivacchi. Il campeggio “libero” è formalmente vietato in tutta l’isola (è chiaro che è consentito accamparsi in terreni privati se si ha il consenso dei proprietari!)

Lungo la GTE non ci sono strutture ricettive, per cui è necessario scendere nei centri abitati.
Le tappe classiche dove pernottare sono alla partenza e all’arrivo (Cavo, Patresi e Pomonte), poi Porto Azzurro, Lacona, Procchio, San Piero e Poggio; alternative possibili sono Santo Stefano / Magazzini, Marina di Campo, Sant’Ilario, Marciana.

La maggior parte delle strutture, dei ristoranti e dei negozi dell’Elba è aperta almeno da Pasqua all’autunno: è sempre bene comunque telefonare per conferma e prenotare in anticipo i pernottamenti.